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al testo di Rosetta Sacchi
Da tempo non mi volto indietro
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Come in una bisaccia tengo strette le mie cose poche stavolta, ho rinchiuso i miei pensieri barattando col caso un cervello vuoto per un po’ di quiete non avverto che il peso del corpo ma cessa se i piedi all’improvviso si fermano. Un albero secolare un muro la strada sterrata una panchina l’orologio in piazza, oltre... la chiesa. Ma non in questo ordine… Da tempo non mi volto indietro ora i miei occhi ascoltano solo i tuoi silenzi e agognano un sorriso dopo ogni bufera.
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Dedalus
- 25/05/2020 20:51:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
Un’ altalena e tanta vertigine tra le due estremità, da un punto allaltro come una scintilla scocca come di consueto (e non è certo energia elettrica), ma la solita riflessione avvolta in un velo di malinconia. Una riflessione che lautrice cavalca con la delicatezza di un essere pieno damore che nella speranza ripone tutto ciò che quella sua "bisaccia" può contenere, lasciando ad altri le vanità della vita, ma da quella stessa vita ancora ammaliata. Piena di brama per i colori, per i suoni, per il melos sempre essenziale ed armonioso, in queste cose lei si riconosce e sente l "abyssi verbum" dell’essere.
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